venerdì 7 ottobre 2016

Recensione: "The Rose & the Dagger" di Renée Ahdieh

Salve gente! Sono appena tornata dalla laurea di una mia amica e sono stanchissima. Sono stupende queste cerimonie, ma anche parecchio sfiancanti. Se a questo poi unisco il fatto che è tutta la settimana che corro di qua e di là e le ultime due sere ho fatto tardissimo per terminare di costruire la mia nuova splendida faretra, che non vedo l'ora di utilizzare, dormo praticamente in piedi XD
Ad ogni modo, oggi eccomi qui con una delle poche recensioni che ho scritto durante la mia assenza dalla blogsfera. Si tratta del secondo e ultimo capitolo di una serie che amo e a cui tengo molto, "The Rose & the Dagger" di Renée Ahdieh, seguito di "The Wrath & the Dawn" [QUI recensione], noto in Italia con il titolo "La moglie del Califfo"

The Wrath & the Dawn # 2 [eng]
Editore: G.P. Putnam's Sons Books for Young Readers
Prezzi: QUI
Pagine: 416

Trama (del primo della serie): Al calar del sole sul regno di Khalid, spietato califfo diciottenne del Khorasan, la morte fa visita a una famiglia della zona.
Ogni notte, infatti, il giovane tiranno si unisce in matrimonio con una ragazza del luogo e poi la fa uccidere dopo aver consumato le nozze, prima che arrivi il nuovo giorno. Ecco perché tutti restano sorpresi quando la sedicenne Shahrzad si offre volontaria per andare in sposa a Khalid. In realtà, ha un astuto piano per spezzare quest’angosciosa catena di terrore, restando in vita e vendicando la morte della sua migliore amica e di tante altre fanciulle sacrificate ai capricci del califfo. La sua intelligenza e forza di volontà la porteranno a superare la notte, ma pian piano anche lei cadrà in trappola: finirà per innamorarsi proprio di Khalid, che in realtà è molto diverso da come appare ai suoi sudditi. E Shahrzad scoprirà anche che la tragica sorte delle ragazze non è stata voluta dal principe. Per lei ora è fondamentale svelare la vera ragione del loro assurdo sacrificio per interrompere una volta per tutte questo ciclo che sembra inarrestabile.

Il mio pensiero: The Rose & the Dagger” è l’ultimo capitolo della duologia fantasy nata dalla penna di Renée Ahdieh. Una storia ispirata a quella de Le Mille e una notte, iniziata lo scorso anno con il libro “The Wrath & the Dawn” (Aka La moglie del califfo), nonché una delle mie migliori letture del 2015.
Ho atteso l’uscita di questo libro per mesi, carica di grandi aspettative, e una volta avuto tra le mani mi sono sentita invadere dalla felicità (per sapere come sarebbe continuata questa bellissima storia), ma anche dal dispiacere (perché proprio tra queste pagine essa sarebbe terminata). Non sono rimasta delusa dal libro, ma dovete sapere che, appena terminato, non ne ero del tutto convinta, o comunque mi sentivo come se non fosse riuscito a conquistarmi tanto quanto il precedente. Questa sensazione era dovuta principalmente al fatto che per ingranare ci mette un po’, mentre il finale, al contrario, è piuttosto veloce. Si conclude in maniera perfetta, ma si sente un taglio netto tra il finale vero e proprio e l’epilogo, che si trova dopo. Alcune pagine in più, con ulteriori chiarimenti su piccole cose rimaste in secondo piano, non ci sarebbero state affatto male. Ripensandoci sopra per un giorno intero, però, ripercorrendo a ritroso tutti gli eventi e osservando la storia da un punto di vista più ampio, sono arrivata ad apprezzarlo molto di più. Più passa il tempo e più penso a quanto sia bello questo libro nel suo insieme. Un romanzo, dunque, che si apprezza molto di più alcuni giorni dopo la fine della lettura, quando uno ripensa all’intera storia e non alle sue singole parti. A mio avviso è quindi un libro da valutare non solo in base a quanto avviene tra le sue pagine, ma preso in connessione con il precedente, in un’unica linea narrativa continua.  
Il romanzo riprende pochi giorni dopo la fine di “The Wrath & the Dawn” e sono stati impiegati più PoV per spiegare con una prospettiva più ampia ciò che succede dopo il grande capovolgimento avvenuto alla fine del libro precedente. Potremmo quasi dire che la storia, in un primo momento, prosegue su più binari differenti, ma ciò che si respira nei capitoli iniziali, narrati da tutti i vari punti di vista, è un’aria carica di attesa. La tensione è fortissima, quasi palpabile. Si è pronti all’azione, come molle sul punto di scattare. E la molla ad un certo punto scatta e l’azione inizia.
La Ahdieh continua ad eccellere nel creare ambientazioni di grande impatto. Ad ogni pagina non ho fatto altro che rimanere sempre più affascinata da esse e dal sapore mediorientale, e quasi onirico, di questa storia. Amo la sua abilità di rendere perfettamente reale ogni sua singola descrizione. Da quelle dei luoghi a quelle delle caratteristiche fisiche, ma anche caratteriali, dei personaggi. Con una bellissima e articolata scelta di lessico, riesce persino a dar vita a colori, sapori e infinite sensazioni. 
La caratterizzazione dei personaggi continua ad essere molto buona. Oltre a conoscere meglio e approfondire il carattere di quelli principali, presenti anche in The Wrath & the Dawn, e ad assistere ad una loro ulteriore evoluzione, adesso vengono trattati anche alcuni di quelli secondari, come Irsa, la sorella di Shazi, loro padre e altri ancora. Ma ne vengono introdotti anche di nuovi! Altrettanto interessanti e affascinanti, come Artan, che ho davvero adorato.
Più di tutto, però, ho trovato splendidi il significato del libro e tutti quei messaggi che la storia è riuscita a trasmettermi. Una storia in cui ad occupare un ruolo centrale sono i valori dell’amicizia e dell’amore, della fiducia e della lealtà, ma soprattutto quello della famiglia. Quest’ultima intensa non solo per quella in cui uno nasce, ma anche per quella che uno si sceglie per legami più forti di quelli di sangue. Bellissimo è anche il ruolo che hanno le donne in questa storia. La loro forza e la loro passione, il loro farsi rispettare e la loro tenacia nel riuscire a far sentire la propria voce. L’accento maggiore, viene però posto sugli sbagli. È intorno ad essi e alle loro conseguenze che sembra ruotare tutto. Errori compiuti in nome di una falsa giustizia, dell’amore o dell’odio, o perché accecati dal fascino del potere o compiuti in seguito a scelte prese alla leggera. Però, ciò che importa alla fine non sono le cause, i motivi, che li hanno scatenati, ma il modo in cui si fa fronte alle loro conseguenze.

5 "foglie"

9 commenti:

  1. Oddio io spero che la Newton lo porti presto da noi perchè ero un po titubante sul primo volume ma mi è piaciuto moltissimo quindi voglio sapere come va a finire!

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    1. Sì, vedrai che tra qualche mese arriverà anche in Italia :D Nell'attesa ti consiglio di leggere le novelle, sono molto carine ^-^

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  2. Il primo non l'ho ancora letto in attesa di avere le mani sul secondo!

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    1. La cosa bella è che è una duologia perciò non dovrai aspettare tanto prima di poter leggere tutta la serie ;D

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  3. Valy bellissima recensione *__* Devo ancora decidermi a leggerlo, ma ormai conto di farlo al più presto, sono troppo curiosa *__*

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    1. Grazie *-* è una serie stupenda! Non vedo l'ora di sapere cosa ne penserai una volta letto =)

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  4. ciao, ho iniziato a leggere la tua recensione ma poi l'ho mollata, torno quando finalmente uscirà in italiano perchè non voglio anticiparmi nulla se riesco. Comunque capisco perfettamente la felicità di avere finalmente il libro fra le mani e il dispiacere perché poi finisce

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    1. Sono stata attenta ad evitare spoiler però ti capisco, anche io quando devo leggere un seguito cerco sempre di evitare di leggere recensioni per non anticipari neanche la più piccola cosa XD

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  5. Ciao....scusami ma si sa quando uscirà il secondo ?

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