Visualizzazione post con etichetta Huntley Fitzpatrick. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Huntley Fitzpatrick. Mostra tutti i post

mercoledì 24 settembre 2014

Recensione: "Quello che c’è tra noi" di Huntley Fitpatrick

Buondì followers :) Oggi niente rubrica di citazioni. Non sapevo da che libro attingere e sinceramente non ho avuto neanche molto tempo per cercare. Avevo pensato di utilizzarne alcune provenienti da "Resta anche domani" che ho in lettura, ma non essendo neanche a metà, per ora non ne ho trovate di particolarmente significative. Perciò....recensione! Ecco qua il mio pensiero su "Quello che c’è tra noi" di Huntley Fitpatrick
My Life Next Door #1
Editore: De Agostini (collana Le gemme)
Prezzo cartaceo: 14,90 €
Prezzo ebook: 5,99 €
Pagine: 414

Trama: I Garrett sono l'esatto contrario dei Reed. Chiassosi, incasinati, espansivi. E non c'è giorno che, a insaputa di sua madre, Samantha Reed non passi a spiarli dal tetto di casa sua, desiderando essere come loro... finché, in una calda sera d'estate, Jason Garrett scavalca la recinzione che separa le due proprietà e si arrampica sul pergolato per raggiungerla. Da quel momento tutto cambia e, prima ancora di rendersene conto, Sam inizia a trascorrere ogni momento libero con il paziente e dolce Jase, a cui piace fare tutto quello "che richiede tempo e attenzione", come dedicarsi agli animali, riparare oggetti rotti e soprattutto... provare a far breccia nel cuore della sua diffidente vicina. Perché non c'è nulla di più appagante che riuscire a strappare un sorriso alla ragazza della porta accanto.

Il mio pensiero: Questo è il primo libro che leggo della Fitzpatrick e avevo aspettative altissime, purtroppo però non mi è piaciuto tanto quanto avrei voluto. Non che lo abbia trovato brutto, ma semplicemente non mi ha convinta del tutto. La prima parte mi era piaciuta moltissimo: scorrevole, divertente, ironica e anche dolce. A metà però ho notato un cambiamento sottile, sia nella narrazione che negli eventi, e la mia curiosità e voglia di leggere sono scese sempre più (forse anche a causa del numero troppo elevato di pagine, che per un libro del genere credo sia decisamente eccessivo. Qualche capitolo in meno non avrebbe fatto male).
Ciò che più ho adorato della storia, e che non ha mai smesso di farmi sorridere, è stata la famiglia Garrett, in ogni suo singolo componente. Una famiglia un po’ sconclusionata, caotica, numerosa, ma unita. Sanno come rendere l’altro felice e risolvere qualsiasi situazione insieme. Ordine ed etichetta sono qui sostituiti da tanto affetto e calore. Affetto che non negano a nessuno, poiché hanno la strabiliante capacità di far sentire chiunque, anche un perfetto sconosciuto che bussa alla loro porta, il benvenuto e parte integrante della loro grande famiglia. La famiglia di Sam invece non mi ha entusiasmata più di tanto, soprattutto se paragonata all’altra. Non so, forse l’autrice ha voluto creare un netto contrasto tra le due realtà o qualcosa di simile, e in tal caso ha raggiunto perfettamente il suo obiettivo. La sorella di Sam è praticamente assente durante tutta la narrazione, a parte alcune brevi apparizioni qui e là, la madre l’ho trovata irritante dall’inizio alla fine e Sam mi ha lascia un po’ interdetta. Non sono riuscita ad inquadrare bene il suo carattere, ma quello che più mi ha colpita (in senso negativo) è stato il suo modo di reagire davanti ad alcune situazioni: passivo. Mentre gli altri sbagliano e compiono i propri errori, lei non fa niente per impedirlo o per farglielo notare esprimendo il suo dissenso o aiutandogli a rimediare o fargli capire che così è sbagliato. Sa qual è la cosa giusta da fare o da dire, ma ci mette sempre un’eternità a trasformare i suoi pensieri in parole, e purtroppo, a volte, essi rimangono solo questo: pensieri.

Molto spesso avrei voluto scrollare alcuni dei personaggi per le spalle (in più occasioni a dir la verità) e gridare loro: “ma cosa combini?!?”. Inizialmente, durante la lettura, tutto questo mi irritava parecchio, ma ripensandoci a posteriori mi sono chiesta se non sia stato proprio questo l’intento della Fitzpatrick. Se non abbia voluto porci di fronte agli errori che nella vita uno può commettere (che chiunque può trovarsi a commettere) e farci riflettere sui modi di agire e reagire in tali frangenti. Quello giusto e quello sbagliato. E sulle inevitabili conseguenze delle nostre scelte.
In un libro che parla di cambiamenti e nuovi inizi, una riflessione di questo genere è ciò che mi ha permesso di apprezzare questo libro, una lettura con un inizio molto promettente, ma con una parte finale per me meno brillante o coinvolgente. 


3 "scintille" e mezzo