sabato 19 settembre 2015

Recensione: "Credimi, sto mentendo" di Mary Elizabeth Summer

Salve a tutti! Oggi sono di corsa, e così sarà anche per i prossimi due o tre giorni almeno, ma ho pianificato alcuni post programmati e spero di riuscire a mantenere l'impegno. Comunque, ieri sera ho finito "Credimi, sto mentendo" di Mary Elizabeth Summer, primo capitolo di una serie dalle sfumature Thriller uscita questo mese. Ho subito scritto la recensione ieri sera e preparato il post. Dunque eccovi qua il mio pensiero a riguardo..

Trust me # 1
Editore: Newton Compton (collana Nuova narrativa Newton)
Prezzo cartaceo: 9,90 €
Prezzo ebook: 2,99 €
Pagine: 285

Trama: Julep Dupree dice un sacco di bugie e conosce bene l'arte del raggiro. Suo padre, anche lui un esperto truffatore, l'ha mandata all'esclusivo St. Agatha High, a Chicago, proprio per farla socializzare con i figli dell'alta società. E Julep non perde tempo: riesce perfino a guadagnare un po' di soldi organizzando piccole truffe per far ottenere ai suoi compagni di classe il massimo dei voti. Il suo obiettivo è riuscire ad arrivare fino alla prestigiosa università di Yale. Ma quando un giorno ritorna a casa, ad attenderla c'è una brutta sorpresa: l'appartamento è stato svaligiato e suo padre è scomparso. Con l'aiuto del ragazzo più ambito della scuola, Tyler Richland, e del suo migliore amico Sam, Julep cercherà di seguire le tracce che l'uomo ha lasciato dietro di sé, ma non sarà facile tra criminali che le danno la caccia, torbidi segreti di famiglia e il sospetto di essere data in adozione. Ora per lei non c'è più tempo da perdere, è finalmente giunto il momento di mettere in pratica tutti i trucchi che il padre le ha insegnato.

Il mio pensiero: Ho preso questo libro spinta dall’ispirazione del momento. Uscito da pochissimo, non sapevo neanche che fosse il primo di una serie, sono subito stata attratta dalla trama molto intrigante e dall’estratto che ho potuto leggere su amazon. Diciamo che il libro mi è piaciuto e non piaciuto. La prima parte l’ho apprezzata molto e, grazie al suo ritmo incalzante e allo stile fluido e scorrevole, ho divorato capitoli su capitoli in pochissime ore. Poi però, da metà in là, ho subito una battuta d’arresto e il mio entusiasmo è sceso vertiginosamente, mentre il mio senso critico e cinico, che bene o male fino a quel momento ero riuscita a tenere relativamente a bada, ha fatto festa.
Dunque, da dove comincio? Direi dai lati positivi. Mi è piaciuta molto l’idea di base e la costruzione in generale della storia. Julep, una ragazza di umili origini e con una famiglia maestra dell’inganno e del piccolo crimine, frequenta una delle più prestigiose scuole private di Chicago insieme ai figli dell’alta società della città. Il suo obiettivo è quello di andare a Yale e costruirsi un futuro e abbandonare così il crimine, ma per farlo deve prima racimolare i fondi necessari per arrivare in fondo al mese, sostenere le spese necessarie per vivere e pagare la retta. Perciò cosa escogita? Mette su un’attività che le permetta di ottenere entrare regolari: organizza piccole truppe di ogni genere su commissione dei suoi ricchi compagni di scuola. Truffe che spesso richiedono l’aiuto del suo migliore amico Sam, abile conoscitore dei computer e della tecnologia.
Il fattore che darà il via a tutto il racconto sarà la scomparsa del padre della ragazza, che rientrata a casa dopo uno dei suoi incarichi trova la porta aperta e tutto l’appartamento a soqquadro, ma nessuna traccia del padre, se non il primo di una serie di inizi che non sa dove la condurranno. Tutta la caccia agli indizi e la prospettiva di scoprire qualcosa di grosso e riuscire a salvare il padre è uno degli altri elementi che mi hanno fatto piacere la storia. Come anche il mistero che aleggia intorno alla figura materna, enigma che mi ha intrigata non poco e sollecitato costantemente la mia curiosità. Molto interessanti anche tutti i riferimenti all’Italia, i quali mi hanno dato molto da pensare e fatto sospettare che nei libri successivi  potrebbe esserci anche un qualche arcano segreto legato a filo doppio tra la famiglia della ragazza e il nostro paese.  
Come dicevo all’inizio, lo stile è scorrevole e impostato come una sorta di racconto o diario destinato proprio a noi lettori, perché spesso Julep si rivolge direttamente a noi, spiegandoci certi particolari sul suo mestiere, sul suo comportamento o raccontandoci parti del suo passato. Questo, insieme ad altri elementi, mi ha però dato anche l’impressione che si tratti di un libro molto semplice, destinato ad un pubblico di lettori molto giovane, perciò non lo consiglierei a chi è abituato a leggere thriller impegnati e con un livello di suspense altissimo.
Ciò che non mi è piaciuto (e qui si scatena la mia vena cinica) è che il tutto mi sia sembrato decisamente irrealistico. Sorvoliamo sul fatto che una ragazzina di sedici anni riesca a mettere insieme tutte queste truffe, che va beh, questo ci può stare visto che è la trama del libro e fin da piccola ha avuto il padre come maestro. E, essendo suo padre un imbroglione e truffatore da anni, ha i contatti giusti e il modo per reperire materiale per creare i travestimenti più disparati e falsa documentazione varia. Quello che dico io è come una sedicenne possa spacciarsi per adulta e passare tranquillamente sotto il naso di gente esperta camuffata in modo assurdo. Ho trovato in generale le situazioni un po’ troppo fuori dalla portata di ragazzi di quell’età per essere credibili. Magari se avessero avuto qualche anno di più o, per sostenere una trama della storia di questo tipo, ci fosse stata una situazione più forte e cruda alle spalle (non solo per quanto riguarda la protagonista, ma tutti i vari personaggi in generale), forse il tutto non mi avrebbe dato questa sensazione di “forzatura”. Invece abbiamo una combriccola di ragazzi ricchi che, chi più chi meno, si giostrano tra il mondo tutto rose e fiori derivato dalla sicurezza economica fornita dalle loro famiglie e i piccoli brividi dell’illecito e dell’infrazione delle regole.
Inoltre, la cosa che mi ha dato più fastidio, è la facilità con cui Julep, così scaltra e perspicace, casca dalla nuvole per le cose più stupide. (Ma, peggio ancora è il fatto che più volte lo ammette lei stessa!) Come non accorgersi della cotta stratosferica che ha il suo amico per lei da anni (anche i muri lo avrebbero visto) o come è possibile che, nonostante tutto ciò che dice e la sua esperienza, dopo una minima resistenza iniziale si fidi subito di certe persone. E non dico una persona sola, ma di più! In passato è sempre stata così attenta nel riporre la sua fiducia nella gente e nel valutare le persone che mi chiedo come può ora lasciarsi mettere nel sacco così facilmente. Dare fiducia e rivelare segreti! Passi il non accorgersi dei sentimenti del suo migliore amico, che posso giustificare con il fatto che li abbia volutamente non cogliere per paura di un cambiamento nel loro rapporto, ma questi errori così banali sulla fiducia non mi sono andati proprio giù. Una truffatrice che si fa truffare dalla gente non ha granché senso.
Altra cosa che non mi è piaciuta, e con questo chiudo, sono le dimostrazioni dei sentimenti, che ho trovato tutte impersonali e messe lì al solo scopo di creare una trama.

2 girasoli e mezzo

12 commenti:

  1. Libro dalla trama intrigante, non lo conoscevo!
    Anche io, spinta dalla curiosità, l'avrei comprato, ma da quanto dici sembra piuttosto irrealistico...
    Ci farò un pensierino, ma grazie alla tua recensione saprò cosa aspettarmi ^^

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    1. Sì, anche io mi sono lasciata tentare da quella :) Mah, diciamo che tra tutto la trama è la cosa migliore...

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  2. Uhm devo dire che già dopo aver letto la trama non ero molto convinta, infatti avevo messo da parte l'idea di leggerlo... dopo la tua recensione non posso che confermare la mia prima impressione non molto positiva >.<

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    1. Ciao Deni! Mm..se non ti ispira neanche la trama allora ti consiglio proprio di lasciarlo perdere :(

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  3. Io non sono nemmeno riuscita a finirlo. Mi sembrava una presa per il didietro XD

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    1. Ahah XD Allora non sono l'unica ad averlo trovato assurdo! Ad un certo punto sono stata tentata pure io di abbandonarlo, ma alla fine ho stretto i denti e continuato.. Nella parte finale comunque ti assicuro che non migliora, anzi, diventa ancora più assurdo..

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  4. io la penso come te! Mi è scaduto tanto sul finale, l'ho trovato esageratamente young per un libro che vuole essere un thriller. Ho scritto una recensione sul blog nel quale collaboro, se vuoi leggerla ti lascio il link http://labibliotecadellibraio.blogspot.it/2015/09/trame-e-opinioni-credimi-sto-mentendo.html

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    1. Vero! Non sono una lettrice di libri Thriller, ma amo il genere in tv (tra serie tv e film) e questo decisamente non lo definirei un thriller. La parte young predomina nettamente . Davvero scrivi per un blog?? Allora corro a leggerla :)

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  5. Ehi, bella recensione e bel blog *-*
    Io ho finito di leggere questo libro da poco e l'ho trovato abbastanza deludente... Non so, mi è sembrato che l'autrice non osasse scrivere un thriller davvero "thrilleroso", per paura di allontanarsi dalle classiche storie Y/A ben consolidate...
    Un libro che parte molto bene, ma che in realtà poi si rivela inconsistente man mano che si va avanti, anche se in definitiva è un libro gradevole c:
    Se vuoi leggere le mie perplessità riguardo a questo romanzo passa da me, qui c: .
    Ciao!
    _Rainy_

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    1. Ciao Rainy! Grazie mille per i complimenti <3
      Comunque, non posso che concordare con te! è decisamente un libro molto young ammantato della titolatura di thriller :( La prima parte era piaciuta molto anche a me, ma poi le buone premesse si sono disperse. Peccato..
      Davvero? Allora passo subito a dare un'occhiata ;D

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  6. Questo libro è in lista, dopo aver letto la trama ero convinta di comprarlo prima o poi, ma dalla tua recensione ora non ne sono cosi sicura.
    Una truffatrice che si fa truffare è davvero il colmo...

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