venerdì 24 novembre 2017

Bookish Thoughts #5 (Love for maps!)

È una rubrica a cadenza casuale, dal nome un po’ banale, ma che racchiude perfettamente ciò di cui parlerò nelle sue puntate, ovvero: pensieri sparsi sul mondo dei libri! 


Buon pomeriggio, compagni di letture! Sì, lo so, sono di nuovo sparita e mi dispiace, ma il tempo libero che ho a disposizione in questo periodo è praticamente pari a zero. Tra le tante cose che ho in ballo, sono anche entrata nel vivo della scrittura della tesi, urrà!!! 

Comunque, visto che non sono riuscita a concludere neanche una minuscola recensione, e oggi mi prudono le mani dalla voglia di scrivere qualcosa sul blog, ho pensato di parlarvi di un tema che è saltato fuori alcuni giorni fa in una mia conversazione con Veronica di She was in Wonderland, ovvero.... LE MAPPE DEI LIBRI!
Ogni buon libro fantasy che si rispetti ne ha una, o almeno dovrebbe, e io le adoro. Tantissimo. Oltre ad essere esteticamente belle, sono anche estremamente utili per meglio comprendere la storia narrata tra le pagine del libro in questione.
Non so, forse è una mia deformazione professionale, in quanto archeologa il mio istinto mi dice sempre, come prima cosa, di inquadrare topograficamente [su una mappa, in sostanza] e cronologicamente quel dato evento od oggetto, oppure è semplicemente il mio modo di pensare. Fatto sta che se riesco a visualizzare non solo mentalmente, ma anche fisicamente un luogo o un percorso compiuto da alcuni personaggi, riesco anche a ricordarmi meglio la storia e sentirla più reale. 
Purtroppo non in tutti i libri tradotti dall'inglese all'italiano le mappe vengono mantenute. Problemi di costi?! Altre difficoltà editoriali?! Non saprei e non voglio nemmeno addentrarmi nella questione o scatenare una discussione a riguardo. In ogni caso, mi sono resa conto che nei libri in lingua sono una certezza, mentre in quelli tradotti beh... un po' meno.

Quali sono le vostre mappe preferite? Io adoro quelle in bianco e nero, o nei toni del seppia, quelle che danno quell'effetto "anticato" che tanto amo. La maggior parte delle mappe ha questa linea (per fortuna XD ) però ci sono anche a colori, ma ne ho viste davvero poche in giro. 
Nelle due foto che ho scattato qui ho inserito alcune delle mie preferite. Con tantissimi dettagli, nomi di luoghi, disegni e rappresentazioni di terre bellissime e sconfinate. 
Qualche esempio? Quelle della prima serie della Bardugo, The Grisha Trilogy, oppure "An Ember in the Ashes" e il suo seguito, della Tahir. Di questi due libri mi piace moltissimo il fatto che alla fine del libro ci sia anche un'altra mappa (diversa nel primo da quella presente nel secondo) relativa a delle aree precise. Le mappe della Tahir, se non sbaglio, sono presenti anche nelle edizioni in italiano, o meglio, per "Il dominio del fuoco" ne sono sicura. Altra serie bellissima, che amo e vi straconsiglio, e correlata di una mappa meravigliosa è quella di Marie Rutkoski, "The Winner's Trilogy".  Splendida è anche quella presente ne "La lettrice" di Traci Chee. Questo libro ce l'ho in italiano e anche se la cover è parecchio discutibile, l'edizione interna è spettacolare ed ha pure una mappa mozzafiato. Poi come non parlare di ognuno dei libri della mia adorata Maas?! Le più belle per me sono quelle della serie "A Court of Thorns and Roses", ancora inedita qui da noi. Quella del terzo libro è la mia preferita perché ricca di maggiori dettagli. Bellissime sono anche quelle della serie de "Il trono di ghiaccio" che purtroppo non sono state riportate nelle edizioni in italiano.

E basta, direi che è meglio fermarsi qui altrimenti potrei proseguire all'infinito ahaha XD 
Sono curiosa, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate voi e sopratutto quali sono le vostre preferite?

lunedì 13 novembre 2017

What's on my Bedside table? # 67 (Ti ricordi di me?)

È una rubrica ideata da me, in cui, ogni lunedì, vi mostrerò quale libro si trova sul mio comodino.

Buongiorno, ragazzi! E buon inizio della settimana :) Scusate l'assenza, ma in questo periodo ho tantissime cose da fare e sono dietro a diversi progetti, e di conseguenza il tempo da dedicare alla blogsfera scarseggia. Metto cinque minuti in pausa la scrittura della tesi per parlarvi della mia attuale lettura e poi in giornata finirò anche di rispondere a tutti i vostri commenti, promesso! Nei prossimi giorni poi vorrei pubblicare anche un paio di recensioni e inoltre ho in cantiere alcuni post un po' particolari, che spero vi piaceranno ;)

SUL MIO COMODINO C’È... “Ti ricordi di me?”  un romanzo rosa autoconclusivo di Sophie Kinsella, famosissima per la serie di I love Shopping, da cui alcuni anni fa è stato tratto anche un film.

Scheda libro QUI
SONO A... pagina 52. Sono sempre all’inizio, ma la trama della storia mi piace moltissimo (alcuni atteggiamenti della protagonista un pochino meno, ma c’è sempre tempo per un’evoluzione XD). Conosciamo la nostra protagonista, Lexi, alla fine di una giornata particolarmente sfortunata, la quale, ciliegina sulla torta, culmina con una sua caduta, con conseguente perdita di sensi, durante un inseguimento al taxi sotto la pioggia e sui tacchi. Al risveglio in ospedale, però, ben presto si accorge che c’è qualcosa che non va. Piccoli particolari che la rendono ancora più confusa, come la camera d’ospedale super chic, oppure la sua manicure praticamente perfetta, o l’aspetto di sua madre, che nel giorno di una notte sembra invecchiata di anni e beh… questo perché in effetti sono passati ben tre anni dallo sfortunato incidente del taxi! Coma, direte voi (come in effetti pensa anche Lexi? No. Amnesia. Tutto ciò che è successo negli ultimi suoi tre anni di vita si sono come volatilizzati. Puff. Spariti. Tabula rasa. E adesso tutto è diverso, soprattutto se stessa.

È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... sabato me lo ha prestato una mia amica ed ero così curiosa che appena finito “Even the Darkest Stars” l’ho iniziato. A lei è piaciuto moltissimo e dopo che me ne ha raccontato la trama la mia curiosità è salita alle stelle.

Qualcuno di voi lo ha letto? Cosa avete letto di questa scrittrice? Nel mio caso questo è il suo primo romanzo che leggo.


lunedì 6 novembre 2017

What's on my Bedside table? # 66 (Even the Darkest Stars)

È una rubrica ideata da me, in cui, ogni lunedì, vi mostrerò quale libro si trova sul mio comodino.

Good evening, compagni di letture! Ultimamente arrivo sempre a sera a pubblicare, uff. Volevo guardare una puntata della seconda stagione di "Stranger Things" ma il sonno mi sta reclamando a gran voce, ma prima di andare a dormire voglio assolutamente parlarvi della mia attuale lettura. Un libro che mi sono ritrovata a leggere per caso, ma che pagina dopo pagina è riuscito a conquistarmi!

Scheda libro QUI
SUL MIO COMODINO C’È... “Even the Darkest Stars”, ancora inedita in Italia, è il primo capitolo di una serie fantasy uscito dalla penna di una scrittrice canadese, Heather Fawcett.

SONO A... pagina 205. Sono quasi a metà del libro e lo sto adorando. Davvero. Inizialmente la trama mi ispirava ma non tantissimo e per questo non mi aspettavo che mi sarebbe piaciuto così tanto. È scritto molto bene ed è davvero originale. Ruolo centrale nel racconto lo ha la montagna, in tutte le sue sfumature. Le descrizioni sono meravigliose e l’alone di mistero che avvolge il paesaggio, insieme alla forte presenza della magia e alle molte e varie figure fantastiche rende il tutto ancora più affascinante. Non avevo mai letto niente del genere e dalla storia l’amore dell’autrice per la scalata si percepisce.  

È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... l’ho ricevuto come libro misterioso all’interno della mia prima box librosa, la Fairy Loot di settembre (per saperne di più su questo tema, QUI ve ne parlo).

Conoscevate questo titolo? Che ne dite di questa storia, vi ho incuriosito almeno un po’? ;) Cosa si trova invece sui vostri comodini questa settimana?

giovedì 2 novembre 2017

New entry in my Shelf #19

È una rubrica ideata da me, in uscita a cadenza casuale, in cui vi mostro tutte le mie nuove entrate cartacee. 

Sera a tutti, gente! Ieri sono stata al Lucca Comics & Games e sabato ci tornerò, quindi nei prossimi giorni potrete leggere qui sul blog il resoconto della mia esperienza. Ho già scattato un sacco di foto e visto molte cose interessanti. Ma torniamo all’argomento di questo post, ovvero le mie nuove entrate librose di questi due mesi appena passati.

Come oramai saprete, ho ridimensionato di molto il volume degli acquisti e cerco di leggere sempre un libro appena mi arriva, quindi anche quelli che vi mostrerò oggi li ho già quasi letti tutti. Ho inoltre deciso di modificare l’impostazione di questa rubrica. Ho abbandonato le schede chilometriche, con i dettagli dell’edizione, prezzo, trama ecc.., virando verso un’impaginazione più semplice e veloce da leggere, con le mie chiacchiere e il link di rimando alla pagina amazon dei relativi libri.
Tra le entrate in inglese figurano due preordini che feci se non sbaglio prima dell’estate per due libri che desideravo tantissimo. Uno è Wonder Woman. Warbringer[amazon] di Leigh Bardugo, di cui vi ho già parlato in una recensione [QUI] e l’altro è Tower of Dawn” [amazondella mia adorata Sarah J. Maas. Si tratta del sesto libro della serie fantasy Thone of Glass [Recensione 1 | 2 | 3 ] di cui anche in Italia è stata ripresa la pubblicazione. Se non l’avete ancora iniziata, fatelo! Merita tantissimo. Poi c’èEven the Darkest Stars [amazon] di Heather Fawcett, che ho trovato nella bellissima FairyLoot Box di settembre [QUI ve ne parlo]. E per finire Uprooted[amazon] di Naomi Novik, uscito da poco anche in Italia per Mondadori con il titolo “Cuore Oscuro”. L’ho terminato giusto ieri sera e che dire.. l’ho davvero amato! A breve la recensione. 
Tra i nuovi arrivi italiani vi sono i primi due volumi della trilogia distopica di Suzanne Collins, "Hunger Games" e "Hunger Games. La ragazza di fuoco" [amazon]. Lessi in ebook questa trilogia anni e anni fa, una delle mie prime avventure con questo genere , e finalmente adesso possiedo tutti e tre i volumi anche in edizione cartacea. In fine c’è La lettrice[amazon] di Tracii Che, in realtà arrivato e letto a primavera, ma nell’ultima puntata avevo dimenticato di mostrarvelo. Non avevo grandi aspettative verso questo libro e invece, già dalle prime pagine, ho dovuto ricredermi. Mi ha sorpresa moltissimo. Mi sono davvero emozionata e rimasta completamente affascinata dalla storia. Originale ed estremamente ammaliante. Non vedo l’ora di poter leggere il seguito. Per fortuna da noi dovrebbe arrivare agli inizi dell’anno nuovo.

martedì 24 ottobre 2017

What's on my Bedside table? # 65 (Cuore oscuro/Uprooted)

È una rubrica ideata da me, in cui, ogni lunedì, vi mostrerò quale libro si trova sul mio comodino.

Buondì, followers! Anche oggi arrivo con un giorno di ritardo a pubblicare la rubrica "What's on my Bedside table?", ma pazienza. L'importante è recuperare :D  Leggete qui sotto per sapere cosa si trova sul mio comodino e qual'è il mio pensiero finora sulla lettura...


SUL MIO COMODINO C’È... “Uprooted” di Naomi Novik, un romanzo fantasy autoconclusivo uscito da pochissimo anche in Italia, grazie alla Mondadori, con il titolo “Cuore oscuro”.

Scheda libro ITA e ENG
SONO A... pagina 54. In una valle cosparsa di piccoli villaggi, in cambio di protezione, ogni dieci anni una ragazza viene scelta per andare a vivere con il Drago che vive nella torre che si erge ai confini del territorio. Non si tratta di un vero e proprio drago, ma di uno stregone molto potente, che con la sua magia è in grado di vivere per centinaia di anni e proteggere gli abitanti e tutti coloro che si avventurano troppo vicino alla Foresta dalla magia oscura che da essa si sprigiona. Dieci anni sono ormai passati ed è tempo di scegliere la nuova ragazza… Sono bastate pochissime pagine a far sì che me ne innamorassi. Mi piace molto lo stile dell’autrice, mentre leggo mi sembra quasi di essere io stessa la protagonista, di vivere la storia in prima persona, e non un semplice osservatore esterno. Le informazioni che ci vengono fornite all’inizio sul worldbuilding non sono tantissime, ma  sono state sufficienti a scatenare la mia curiosità e far aumentare la mia voglia di leggere sempre più pagine, tutto al fine di scoprire come continuerà la storia e cosa si cela dietro al mistero della Foresta stregata. 

È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... puntavo questo libro da anni. Avevo letto molti pareri entusiasti e me ne era stato parlato benissimo da Juliette, ma per un motivo o per un altro ne ho sempre rimandato l’acquisto. Con l’uscita italiana la mia curiosità è tornata alle stesse e finalmente mi sono decisa a prenderlo.

Che ne pensato di questo libro? Quale edizione preferite? Io sono stata parecchio indecisa, ma alla fine ho optato per la cover che amo, quella che punto da anni. Cosa si trova invece sui vostri comodini?

domenica 22 ottobre 2017

Bookish Thoughts #4 (TBR Pile: qualche trucco per evitare di restarne sommersi)

È una rubrica a cadenza casuale, dal nome un po’ banale, ma che racchiude perfettamente ciò di cui parlerò nelle sue puntate, ovvero: pensieri sparsi sul mondo dei libri!

Buona domenica a tutti, ragazzi! Questa settimana sono stata completamente assorbita dallo studio e non ho avuto molto tempo da dedicare alla blogsfera. Oggi che sono più libera ne approfitto per pubblicare qualcosina e procedere anche all’estrazione dei fortunati vincitori del giveaway che si è concluso ieri.

Ma adesso veniamo al tema centrale del post. Nella puntata di oggi di Bookish Thoughts ho pensato di parlare di un argomento che sta a cuore ad ogni amante dei libri e con cui ogni lettore ha un rapporto di amore/odio… la TBR Pile, ovvero la pila di libri da leggere. Quei libri che compriamo, riceviamo in regalo, scambio o in prestito, ma che invece di leggere subito lasciamo accumulare in casa fino a raggiungere piccole pile che con il tempo rischiano di crollarci addosso.
Da instancabile lettrice anche a me è capitato di accatastare pile su pile di libri ancora da leggere. Proprio per questo, alcuni anni fa, dopo che la situazione ha rischiato di sfuggirmi completamente di mano, sono corsa ai ripari e ho preso alcuni provvedimenti che mi hanno aiutata a ridurre la mia TBR Pile. Come potete vedere dalla foto qui a lato, i miei libri da leggere oggi si sono ridotti a questi quattro volumi e basta.
Ovviamente non esiste una formula magica o una scienza esatta su come impedire di raggiungere pile alte chilometri. La semplice formula del “non prendere nuovi libri” è sicuramente la risposta più immediata al problema, ma è anche una cosa impossibile per noi Booklovers e come risultato ci farebbe solo scappare a gambe levate da chiunque ci abbia proposto una soluzione del genere, urlando nel frattempo: “SACRILEEEGIOOOOO!!!”. 

Ciò che troverete quindi in questo articolo sono dei consigli, dei suggerimenti su come fronteggiare la TBR Pile, che ho buttato giù basandomi sulla mia esperienza e che nel mio caso hanno dato i risultati sperati.

v  La prima cosa da tenere a mente è che non dobbiamo MAI vedere la nostra TBR Pile come un peso, un qualcosa di negativo, ma come una risorsa (ehi, è pur sempre un piccolo tesoro a cui attingere in ogni momento, anche in quelli disperati, quando non abbiamo tempo di andare in libreria o ci  è proprio impossibile farlo.)

v  Creare dei registri. Aiutano a tenere la situazione sempre sott’occhio e a pianificare i passi successivi. Non deve trattarsi di niente di complesso con grafici, fogli Excel ecc… ma qualcosa di semplice e veloce, da usare solo come riferimento e aiuto per la memoria.  Io, ad esempio, ad ogni nuova stagione creo una pagina Word in cui inserisco tutti i libri che ho già e devo sempre leggere e man mano che me ne arriva uno nuovo lo aggiungo alla lista. Quando ne leggo uno invece lo cancello con un frego. Sotto alla lista ho poi inserito la parte dedicata al conteggio: libri di partenza; acquisti; regali; libri letti e così via.. Voci che aggiorno man mano che ci sono cambiamenti. Ad ogni nuova stagione tiro le somme e creo un nuovo file con i libri rimasti e poi sono pronta per ripartire.

v Stabilire limiti ed obiettivi: in questo fondamentali sono la flessibilità e l’equilibrio. La flessibilità sta sia nel periodo di tempo che ci diamo per portare a termine quel determinato obiettivo (mensile o stagionale. Io propendo per quest’ultima modalità perché dà un margine più ampio) che nel modo in cui ci approcciamo alla nostra missione. Teniamo presente che non dobbiamo essere, né sentirci “schiavi” della nostra TBR pile, ma è lai al nostro servizio. Non è un compito per casa e non ci insegue nessuno se non riusciamo a portare a termine l’obiettivo al primo colpo (ok, se escludiamo la nostra coscienza e i sensi di colpa XD). L’importante è non demordere e cercare di essere costanti e non abbandonare la speranza. Se non siamo riusciti ora, riusciremo il prossimo mese/stagione. Per quanto riguarda l’equilibrio il trucco sta nel “non esagerare” nelle quantità. Dobbiamo cercare di essere realistici e imporci cose fattibili da fare. Ad esempio, obiettivi come diminuire la pila di 10-15 libri a mese/stagione, oppure scegliere di non prendere niente fino a che non se ne siano letti 10, 20 ecc.., anche se ammirevoli possono essere controproducenti.  La Wishlist è una grande tentazione e se cediamo ad essa infrangendo i nostri buoni propositi poi ci restiamo male. Partite con piccole quantità (uno, due, tre libri alla volta) per poi magari aumentare o restare costanti, permette di vedere fin da subito alcuni risultati, piccoli, ma pur sempre risultati e questo è l’importante.
  
v  Far calare la pila non equivale a smettere di comprare libri. Bisogna solo essere più accorti e cercare di rispettare alcuni limiti. Il più importante, e che non dovremmo mai dimenticare se vogliamo che la pila diminuisca senza durare una fatica immane, è: comprare meno libri di quanti se ne leggano nello stesso periodo di tempo (mese/stagione). In questo a me ha aiutato molto ridurre il numero di libri acquistati ad ogni ordine. Sono mesi ormai che compro un libro, massimo due, alla volta e lo leggo subito appena arriva. Ordini piccoli, magari fatti con più frequenza, che aiutano a ridurre gli accumuli. 

v  Partecipare a challenge. Molto spesso capita di perdere interesse in alcuni dei libri che abbiamo da tempo e nonostante la consapevolezza di averli lì, a portata di mano, la voglia di leggerli non arriva mai. Quando avevo tantissimi libri non letti ho trovato nelle challenge annuali presenti in giro sui blog un grande aiuto a questo problema. Quando si hanno tantissimi libri già a casa è facilissimo trovarne qualcuno che rispecchi i vari requisiti che richiedono le sfide per il completamento delle numerose tappe.

v Programmazione letture. La scelta delle letture è qualcosa di molto soggettivo e che varia, anche nella stessa persona, in base a tantissimi fattori (nuove uscite, regali, blocco del lettore, perdita di interesse, impegni lavorativi o universitari ecc..) In funzione dello smaltimento della nostra pila io però suggerisco questi due percorsi: A) il primo, che utilizzavo fino a non molto tempo fa, consiste nel creare piccole TBR list stagionali (oppure mensili) in cui inserire tutti quei libri che abbiamo intenzione di leggere in quel periodo, includendo sia libri che già abbiamo sia quei libri che siamo sicuri compreremo di lì a breve (ad esempio nuove uscite che attendiamo). Anche in questo caso però non dovremo esagerare nelle quantità, tenendo presente la nostra velocità di lettura ed eventuali extra letti spinti dall’impulso del momento. Meglio stilare Tbr list composte da pochi libri e completarle, rispetto a Tbr List immense e lasciate a metà o meno; B) scegliere le lettura di volta in volta, lasciandosi puramente guidare dall’impulso o fare progetti a breve termine, che è il metodo che uso ora e forse più indicato per chi non ha tantissimi libri accumulati. In ogni caso è importantissimo ricordare che le tbr list non devono essere una costrizione, ma un aiuto e una linea guida.

v  E per finire, l’ultimo consiglio che vi do è questo: la pila, una volta calata, va mantenuta. Possiamo darci un tetto massimo da non sforare (ad esempio 10, 5 libri totali) e finché restiamo entro quei limiti possiamo stare più che tranquilli! 

Ops... alla fine ho scritto molto di più di quanto intendessi fare, pardon. Spero però di esservi stata d'aiuto e d'ispirazione e se vi va fatemi sapere qual'è il vostro rapporto con la vostra TBR Pile e quali sono le tecniche che usate per affrontarla ;)

martedì 17 ottobre 2017

Recensione: "Passenger" di Alexandra Bracken

Buon pomeriggio, compagni di letture! Eccomi qua, non sono sparita :D Scusate ma in questi giorni ho avuto tremila cose da fare e pochissimo tempo per stare sulla blogsfera. Anche con le letture sono in modalità bradipo e devo sempre finire "Rebel. Il tradimento". Nei ritagli di tempo sono però riuscita a buttar giù il mio pensiero su "Passenger" di Alexandra Bracken, l'ultimo libro che ho letto.

Passenger #1
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo cartaceo: 18,90 €
Prezzo ebook: 9,99 €
Pagine: 409

Trama: In una terribile notte, la giovanissima Etta Spencer perde tutto quello che conosce e ama. Catapultata all'improvviso in un mondo sconosciuto, ha un'unica certezza: non ha viaggiato per chilometri, bensì per secoli. La sua famiglia, infatti, possiede la capacità di viaggiare nel tempo. Un'abilità di cui lei ha sempre ignorato l'esistenza. Fino a ora. Passeggera a sorpresa su una nave nel bel mezzo dell'oceano, e disposta a tutto per ritornare alla propria epoca, Etta inizia una straordinaria avventura attraverso secoli e continenti, in compagnia di Nicholas, giovane capitano della nave, alla disperata ricerca di un oggetto misterioso e di inestimabile valore, in grado salvare il suo futuro. Ma i tentativi di Etta trovare la strada di casa non fanno che trascinarla sempre più a fondo. Per sopravvivere dovrà imparare a navigare tra spazio e tempo, tradimento e amore.

Il mio pensiero: Primo capitolo di una duologia urban fantasy incentrata sul tema dei viaggi nel tempo, Passenger è sicuramente un libro che colpisce. L’originalità, la complessità dell’argomento e della trama, le splendide ambientazioni e i radicali cambiamenti di scenario sono i punti forti e i tratti più affascinanti del romanzo. Ho veramente amato tutto questo. Ciò che più mi ha colpito, e scaldato il mio cuore di archeologa, sono state soprattutto le ambientazioni, così ricche di dettagli sia nelle descrizioni di paesaggi ed edifici, che nella ricostruzione storica delle società e delle città. (Rileggere di Palmira e dell’impronta che i Romani hanno lasciato sulla città “attraverso gli occhi” dei protagonisti invece che su uno dei miei testi universitari è stato strano ma anche emozionante!).
Nonostante abbia adorato tutto ciò, non ho potuto dare una valutazione maggiore perché vi ho trovato anche il rovescio della medaglia. Di questa autrice avevo già letto anche un altro libro, “The Darkest Mind” [recensione QUI] e in entrambi i casi il mio rapporto con i suoi romanzi è stato altalenante. Ci ho messo diverse pagine per venire a capo di ciò che voleva raccontare la Bracken in Passenger e inizialmente ho fatto tantissima fatica a capire qualcosa di quello che veniva narrato. In parte per la lingua, dato che l’ho letto in inglese e lo stile e i termini usati sono piuttosto difficili (sono presenti tantissime parole e allusioni marinaresche, senza contare il fatto che i capitoli iniziali sono ambientati nel settecento e di conseguenza è presente un linguaggio caratteristico di quel secolo) e in parte a causa dell’inizio molto nebuloso e confusionario del racconto stesso. Veniamo subito gettati nella storia senza avere la benché minima idea di cosa stia succedendo e il lettore non può che sentirsi disorientato e confuso. Man mano che andavo avanti con i capitoli, però, ho percepito la storia prendere una sua forma e mi sono sentita in sintonia con essa. Mi sono abituata allo stile e l’inglese si è fatto un poco più semplice grazie al cambio di ambientazione. La parte centrale è quella che più ho adorato e che ho letto in un soffio. Arrivata verso le ultime 100 pagine, però, ho subito un’altra battuta d’arresto. Non ha aiutato il fatto che l’attenzione si sia spostata quasi unicamente sull’elemento romance, rendendo tutto il resto (la ricerca, la corsa contro il tempo, la caccia, lo spirito d’avventura e le dinamiche dei viaggi nello spazio-tempo) marginale. Non fraintendetemi, amo le storie d’amore, ma esse devono anche essere ben bilanciate con il resto della trama.
Concludo con alcune parole sui personaggi. La partenza è ottima, anche se nel finale ho avuto l’impressione che l’accuratezza delle varie sfumature caratteriali sia andata un po’ persa. Tra principali e secondari è presente una grande varietà di personaggi. Molto bello l’accento posto sulle “differenze” e le riflessioni che si possono fare su tutto il tema del confronto/incontro tra persone appartenenti ad etnie e sfere culturali diverse, oltre che figlie di secoli differenti. L’emblema principale di questo sono proprio i due protagonisti: Etta, una ragazza newyorkese del XXI secolo che si ritrova catapultata di punto in bianco in un’avventura che mai avrebbe immaginato, e Nicholas, un ragazzo nato nel Settecento da una madre di colore e un padre bianco, un signorotto con tutti i privilegi, il quale crede che tutto gli sia dovuto, anche la disponibilità della sua schiava. Due ragazzi completamente diversi sotto molti aspetti, ma che hanno in comune molto più di quanto sembra.

3 stelle e mezzo