Buongiorno ragazzi! Che gioia, è da martedì che ho mal di gola forte, tosse e febbre, e la prossima settimana ho un esame! Ieri non sono nemmeno riuscita a studiare un fico secco!!! In compenso però ho iniziato la serie tv The Shannara Chronicles! E la trovo fantastica (piace addirittura a mio padre!). Non ho letto i libri ma da quello che ho visto lì mi sembra fatta molto bene. Le scenografie sono meravigliose e anche la storia mi piace molto. E poi c'è anche Slade Wilson (di Arrow) che fa la parte del Druido buono. Adoro quell'attore! Voi la seguite? Io sono arrivata alla 4° puntata, oggi vedrò sicuramente la 5°.
Ma torniamo al blog. Oggi vi lascio la recensione di una delle letture più deludenti dell'anno scorso. Ho letto questo libro ad ottobre/novembre, e mi ero dimenticata di avere la recensione quasi finita nel pc. "Mi sono innamorata del mio migliore amico" di Kirsty Moseley.
Best Friend #1
Editore: Newton Compton
Prezzo cartaceo: 9,90 €
Prezzo ebook: 4,99 €
Pagine: 443
Trama: Riley Tanner ha un amico speciale, il migliore che una ragazza possa desiderare. Clayton Preston le dà molto sostegno, è leale, onesto, affidabile, gentile e pieno di attenzioni. È anche il ragazzo più ambito di tutta la scuola, ma loro due hanno sempre avuto un rapporto diretto e molto affettuoso, di pura amicizia, senza complicazioni amorose. Dopo che Riley è stata via un mese per una vacanza, però, le cose fra loro sembrano essere cambiate e la situazione si sta facendo sempre più strana. Lei comincia a guardarlo in modo diverso, non come dovrebbe fare una semplice amica. E come se non bastasse, a complicare ulteriormente il loro rapporto ci si è messo pure il nemico numero uno di Clayton: un rivale che negli ultimi tempi si sta interessando molto a Riley...
Il mio
pensiero: Mi ero completamente dimenticata di questo libro! Ho
ritrovato la bozza della recensione nel pc e leggendo i miei appunti al
vetriolo mi sono detta: “perché non finirla e vedere cosa ne pensano gli altri di questa storia?”. Lo
lessi alcuni mesi fa e all’inizio mi piaceva molto, principalmente l’idea di
base, ma capitolo dopo capitolo la mia voglia di leggerlo è scesa sempre più,
il livello di stucchevolezza è iniziato a salire vertiginosamente e l’occhio a
ballare in maniera incontrollata, unito ad un tic nervoso del piede che ha
quasi creato un buco nel pavimento. Morale della favola? L’ho abbandonato a
circa metà. Non ho avuto la forza di finirlo.
L’idea di base era davvero buona. Due amici di
infanzia che lentamente si accorgono di provare l’uno per l’altra un sentimento
così forte come l’amore, ma che hanno paura di osare e rivelarlo all’altro temendo
di perdere il bellissimo rapporto che hanno costruito negli anni, è davvero un
ottimo punto di partenza per una storia. A non essermi piaciuto è il modo in
cui l’autrice ha sviluppato il loro rapporto dopo. Alla fine sono già amici,
sanno tutto l’una dell’altro e si completano a vicenda. Nel momento in cui
questo viene fuori (e avviene relativamente presto nel racconto) le cose
iniziano a farsi davvero troppo smielate per i miei gusti. Ho perso il conto
delle volte in cui ho letto la frase :”Ti amo” “No, io ti amo di più” oppure
“Non ti merito, non pensavo di piacerti, ma come è possibile?”. Perché farli
diventare appiccicosi come la colla e scambiare i loro neuroni esclusivamente con
degli ormoni impazziti?! Sembra che non abbiamo in mente altro che il sesso.
Avete passato anni insieme e altri ne avrete. Ma che furia avete? Se non si
baciano ogni cinque minuti sembra che stiano per morire.
Oltre a questo si aggiunge anche un eccessivo
livello di testosterone. Di quello di genere neandertaliano, per di più! Della
serie
“Guai-a-te-se-la-tocchi/guardi/le-parli-o-anche-solo-ti-avvicini-perché-ti-spezzo-le-ossa-e-ci-faccio-polpette”.
Oppure “Tu-sei-mia” o “Devo-marcare-il-territorio” (se un ragazzo osasse anche
solo dirmi una frase di questo genere lo
farei a fette! Non sono mica un cane?!). Ma dai! Dove siamo finiti? Ci mancava
solo la clava.
Per quanto riguarda i personaggi salvo… nessuno.
Mm.. magari per la parte iniziale Clay, il migliore amico/nuovo ragazzo. Ben
caratterizzato, con la testa sulle spalle e davvero carino.. mi è piaciuto fino
al momento in cui non ha perso la testa pure lui ed ha iniziato a prendere una
decisione più stupida dietro l’altra. Riley , la protagonista
invece non mi è piaciuta neanche un po’. No, no. Petulante, infantile e senza
capacità di pensiero razione. Inoltre se mi avessero dato un centesimo per ogni
lacrima che questa ragazza ha versato a quest’ora sarei più ricca di Paperon De
Paperoni! Per la miseria! E tira fuori un po’ di carattere per una volta! Sarà
che io non sono per niente il genere di ragazza che piange ad ogni occasione,
ma non è umanamente possibile versare tutte quelle lacrime! Ad un certo punto è
bene che uno si rimbocchi le maniche e le affronti a testa alta le situazioni.
Non mi è piaciuto poi l’espediente che l’autrice
ha usato per impedire che i due vivessero il loro idillio indisturbati: ha
fatto sì che un personaggio terzo diventasse il cattivo della situazione e si
mettesse in mezzo. Un ragazzo brutto e cattivo ma che all’inizio sembra tanto
dolce e buono come il pane che dopo un rifiuto diventa violento e possessivo.
Ma siamo fuori di testa? Primo: quella scema neanche doveva uscirci con lui. Lo
ha fatto solo perché “era un gran figo” (sue testuali parole, non mie) e perché
magari così poteva riuscir a non pensare più al suo miglior amico in termini
che non fossero consoni allo status di amico. Secondo: tu autrice. Gli vuoi
proprio male a questo ragazzo, vero?? Prima lo fai apparire come un tipo dal
passato difficile e problematico, e poi come uno dal raptus quasi omicida
spuntato fuori così dal nulla?! Poveretto.
Ma ben peggiori ho trovato alcuni dei messaggi che
la storia passa. Uno che mi ha irritato in particolare è nel rapporto
genitori-figli. Un esempio è quando il padre (anche se non è padre biologico ma
colui che l’ha cresciuta, e quindi sempre padre è), le dà un sacco di soldi da
poter spendere alle slot machine nei casinò di Las Vegas, dicendole: “Divertiti
e non dirlo alla mamma!”. Vi avevo già detto che la tipa ha 17 anni?!?
In conclusione direi che con questo libro la Mosely non mi
ha per niente convinta. L’altro suo libro che avevo letto, ["Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto", recensione QUI] anche se di difetti
ne aveva, compresi alcuni messaggi contraddittori su temi particolarmente
delicati, aveva un suo certo fascino ed era una lettura abbastanza carina
giusto per passare qualche ora. Questo invece è stato solo una perdita di tempo
ed inchiostro.
1 cristallo
Ciao! Concordo assolutamente, anch'io ho detestato questo libro e non ci ho trovato neanche un pregio! Troppe tematiche importanti buttate a caso, eventi davvero poco credibili ed eccessivi...
RispondiEliminaChe bello che non sono l'unica ad aver avuto queste impressioni!!! L'altro libro non era perfetto, per carità, ma non era così pessimo! Di questo non sono riuscita a trovare nemmeno il pregio più piccolo :(
Eliminaio dopo Il ragazzo che entrò ecc. non l'ho neanche preso in considerazione. Non fa per me
RispondiEliminaSe non ti era piaciuto un minimo nemmeno l'altro allora questo fai ancora meglio a lasciarlo perdere... Tremendo...
EliminaHi thanks for ssharing this
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