Salve, gente! Come promesso eccomi qui con la recensione de "La corona di fuoco" di Sarah J. Maas, terzo capitolo di una serie che amo, quella de "Il trono di ghiaccio" e che finalmente è stata ripresa anche in Italia! *tanta gioia* Ringrazio ancora la CE che me ne ha gentilmente iviata una copia.
[Recensioni serie Il trono di Ghiaccio 1 | 2 e serie A Court of Thorns and Roses 1 | 2 ].
Ps. Come al solito recensione SPOILER FREE
Ps. Come al solito recensione SPOILER FREE
Throne of Glass #3
Editore: Mondadori (collana Chrysalide)
Prezzo cartaceo: 19,90 €
Prezzo ebook: 9,99 €
Pagine: 456
Trama: Sopravvissuta a duelli mortali e a un dolore inconsolabile, Celaena Sardothien è ora in viaggio verso una nuova terra dove affronterà una verità che potrebbe cambiarle la vita, e il futuro, per sempre. In questo capitolo della saga, Celaena dovrà fronteggiare forze oscure e mostruose, ma prima sarà costretta a sconfìggere i propri demoni interiori e a fare i conti con un amore impossibile che le ha spezzato il cuore. Mistero, romance, complotti di palazzo e magia si mescolano nel terzo episodio della saga epic-fantasy "Il trono di ghiaccio".
Il mio
pensiero: Dopo anni di attesa e grande speranza, finalmente anche in
Italia è giunto il terzo capitolo della serie de “Il trono di ghiaccio”. Per
l’occasione mi sono riletta, uno subito dopo l’altro, tutti i libri precedenti,
novelle incluse, in modo da lanciarmi nella lettura de “La corona di fuoco” con
tutti gli eventi precedenti belli freschi in mente. Questo, oltre a far
crescere al massimo la curiosità e le aspettative, mi ha permesso di gustarmi al
meglio il libro e di cogliere così ogni minimo riferimento e rimando al passato
(noto fino a quel momento) di Celaena e alla storia dei vari regni dell’Erilea.
Ogni libro di questa serie, ogni piccolo tassello
che si va ad aggiungere al puzzle finale di questa lunga storia fantasy,
differisce notevolmente dal precedente. Questa tendenza è presente anche
nell’altra serie della Maas, A Court of Thorns and Roses, e a questo punto
credo si possa dire che sia una caratteristica tipica della scrittrice. Si
tratta più di una mia forte sensazione che di un qualcosa di veramente
tangibile e per questo non so bene come spiegami, come rendere chiara l’idea di
ciò che intendo, ma ci proverò lo stesso. Non vi è un taglio netto, una
spaccatura vera e propria tra volume e volume, ma un percorso graduale che
avviene nell’arco di ogni libro che porta la storia, i personaggi e il mondo
circostante a cambiare, maturare, evolversi e ad adattarsi lentamente e
perfettamente ad ogni nuova circostanza che si presenta. Si tratta di una serie
in continuo mutamento. Non c’è staticità, e questo, anche per il fatto di
riflettersi così tanto nei personaggi, è un fattore che apprezzo moltissimo nei
libri.
Una prima grande differenza che salta subito
all’occhio è l’aumento di PoV e di spazio dedicato alla storia e al percorso di
ognuno dei vari personaggi/protagonisti. Ai canonici Celaena, Dorian e Chaol se
ne sono aggiunti altri nuovi, tutti molto interessanti e che assumono grande importanza
nella narrazione. La storia si fa più ricca. Il passato di Celaena, del suo
popolo e dei suoi cari si fa sempre più chiaro, mentre la magia e tutte le
creature incantate di questo e di altri mondi acquistano sempre più spazio.
Nonostante tutti i nuovi sviluppi, però, ho visto “La corona di fuoco” come un
libro introduttivo, quasi come lo era stato il primo. Si potrebbe quasi dire
che sia l’introduzione alla parte magica di questo fantasy, esattamente come “Il
trono di Ghiaccio” lo era stata per la parte legata alla sfera mortale degli
uomini.
“La corona di Mezzanotte” si concludeva con la
partenza di Celaena per Wendlyn, uno di quei ricchi e prosperi regni
oltreoceano situati in un altro continente, luoghi in cui vi regnano grandi
sovrani e la magia e i Fae sono largamente presenti. Wendlyn è inoltre uno dei
pochi baluardi rimasti che è stato in grado di respingere per anni i tentativi
di conquista da parte del Re di Adarlan. La missione di Celaena consiste (per
lo meno all’inizio) proprio nel minare le difese e la stabilità del regno per
permettere al Re Havilliard di estendere anche lì il suo dominio. Con
l’introduzione di questi nuovi regni la narrazione amplia il suo orizzonte
mostrando al lettore nuove bellissime ambientazioni, antiche leggende e splendide
(e altre più inquietanti) creature fantastiche. Finalmente adesso entrano in
scena i primi Fae e lentamente, insieme a Celaena, prendiamo dimestichezza con
questi esseri e le loro incredibili abilità.
Nella prima parte del libro il ritmo della
narrazione procede con grande lentezza. Ciò è in parte dovuto ai molti
personaggi introdotti, ognuno dei quali dotato di un PoV proprio, cosa che ha
portato la storia ha dividersi per proseguire contemporaneamente su più binari.
E in parte perché ognuno di questi personaggi si trova a fronteggiare, in modo
diverso, una sorta di crisi di identità. Niente è più certo. Tutte le paure, i
dubbi e i demoni del proprio passato, emergono in superficie e ogni sicurezza e
convinzione viene messa in discussione. Questo è ciò che ha portato ai grandi
cambiamenti dei personaggi. Celaena è quella che matura maggiormente. La morte
di Nehmenia, i ricordi che essa aveva scatenato, e le conseguenze che aveva
portato, avevano portato la nostra assassina a cadere in un pozzo senza fine di
oscurità, fatto di dolore, senso di colpa, di impotenza, rabbia e paura. Il
tempo trascorso in una fortezza di Wendlyn è stata per lei la salvezza, perché
dopo aver toccato il fondo, riesce finalmente ad affrontare il buio dentro di
sé, a guardare al passato e a pensare al futuro, e questo le ha permesso di
riconciliarsi con se stessa e di accettare ciò che è.
Mi è piaciuto molto anche il percorso di Dorian e sono certa che diventerà un buon re. Chaol è il dubbio e il tormento fatto persona. Ogni minima rivelazione avvenuta alla fine del secondo ha sconvolto totalmente la sua vita e questo, per il tipo di persona che è (leale, con un forte senso del dovere e uomo di onore), ha portato a una inevitabile conseguenza: la voglia di negare. Alla fine si renderà conto che tornare indietro è impossibile e l’unica opzione rimasta sarà quella di scegliere. Scegliere da che parte stare e prendere una posizione. Interessantissimi i nuovi personaggi: Aedion mi ha sorpresa moltissimo e conquistata totalmente per il suo fascino, il carattere forte, la sua determinazione, la ferrea lealtà e i grandi ideali; Rowan è una di quelle persone che ti entrano sottopelle lentamente e quasi senza accorgertene. Taciturno, scontroso e costellato di cicatrici, sia sulla pelle che nell’animo. Ma la sorpresa più grande è stata Manon, del clan Becconero delle streghe dei Denti di Ferro, e l’evoluzione del suo personaggio, evoluzione che sono sicura proseguirà nel seguito. All’inizio proprio non riuscivo a tollerarla, ma più scorrevano le pagine e più il suo personaggio mi affascinava. Ho amato soprattutto il rapporto che si è andato a creare tra lei e il suo drago, Abraxos, carinissimo.
Mi è piaciuto molto anche il percorso di Dorian e sono certa che diventerà un buon re. Chaol è il dubbio e il tormento fatto persona. Ogni minima rivelazione avvenuta alla fine del secondo ha sconvolto totalmente la sua vita e questo, per il tipo di persona che è (leale, con un forte senso del dovere e uomo di onore), ha portato a una inevitabile conseguenza: la voglia di negare. Alla fine si renderà conto che tornare indietro è impossibile e l’unica opzione rimasta sarà quella di scegliere. Scegliere da che parte stare e prendere una posizione. Interessantissimi i nuovi personaggi: Aedion mi ha sorpresa moltissimo e conquistata totalmente per il suo fascino, il carattere forte, la sua determinazione, la ferrea lealtà e i grandi ideali; Rowan è una di quelle persone che ti entrano sottopelle lentamente e quasi senza accorgertene. Taciturno, scontroso e costellato di cicatrici, sia sulla pelle che nell’animo. Ma la sorpresa più grande è stata Manon, del clan Becconero delle streghe dei Denti di Ferro, e l’evoluzione del suo personaggio, evoluzione che sono sicura proseguirà nel seguito. All’inizio proprio non riuscivo a tollerarla, ma più scorrevano le pagine e più il suo personaggio mi affascinava. Ho amato soprattutto il rapporto che si è andato a creare tra lei e il suo drago, Abraxos, carinissimo.
Nel finale accade di tutto! Con quegli eventi la Maas è
riuscita a sconvolgermi completamente e a stringermi il cuore in una morsa,
lasciandomi con la necessità impellente di mettere subito le mani sul seguito
per sapere come continuerà la storia.
4 foglie e mezzo
Sono contenta di sapere che ti sia piaciuto *_*
RispondiEliminaDavvero bello (Aedion <3 mi ha rubato il cuore *-*)
EliminaBellissima recensione Valy *__* Anch'io odiavo il personaggio di Manon inizialmente, poi ho finito per adorarla xD
RispondiEliminaComunque anche a me piacerebbe rileggere l'intera serie, novelle incluse, prima o poi, magari in occasione dell'ultimo volume *__*
Grazie <3 Sì, all'inizio li saltavo i suoi capitoli e ci ritornavo dopo XD Ma più va avanti la storia e più il suo personaggio cambia e si fa interessante! Durante l'inverno mi leggerò sicuramente il quarto e il quinto, ma quando poi uscirà l'ultimo è molto probabile che faccia la pazzia di rileggere di nuovo tutta la serie dall'inizio (in lingua però! Infatti piano piano mi procurerò tutti i libri anche in quella lingua :D )
Eliminamamma mia che parole, bravissima! Devo ancora leggerlo ma ho già un'idea di cosa aspettarmi. Grazie
RispondiEliminaSono contenta ti sia piaciuta *-*
EliminaEheh.. guarda, questo è solo un piccolo assaggio ;D Vedrai che il libro riuscirà a sorprendi altre mille volte! :)