Buon pomeriggio, gente! La rubrica
What's on my Bedside Table? la rimando a domani perché non ho ancora iniziato la nuova lettura. Ieri sera ho concluso
"Bright Smoke, Cold Fire" di
Rosamund Hodge e ne approfitto subito per pubblicare il mio pensiero.
Untitled #1 [eng]
Titolo: Bright Smoke, Cold Fire
Editore: Balzer + Bray
Pagine: 448
Trama: Quando una misteriosa nebbia si insinuò nel mondo, i viventi morirono e i morti risorsero. Solo la città fortificata di Viyara venne lasciata indenne. Gli eredi delle famiglie più potenti - e in guerra tra loro - , Mahyanai Romeo and Juliet Catresou condividono un amore più profondo del dovere, dell’onore e persino della vita stessa. Ma la magia che risiede in Juliet sin dalla nascita la obbliga a punire i nemici del suo clan – e Romeo ha già ucciso il cugino di lei, Tybalt. E ciò significa che lui dovrà morire.
Paris Catresous ha sempre voluto servire la sua famiglia proteggendo Juliet. Ma quando la sua protetta cerca di fuggire, una magia va terribilmente storta – uccidendola e legando Paris a Romeo. Se vuole scoprire la verità su quanto successo, Paris dovrà fare molte ricerche in città, allearsi con il suo peggior nemico… e forse rivoltarsi contro il suo stesso clan.
Mahyanai Runajo vuole solo proteggere la sua città – ma lei è l’unica che crede che essa sia in pericolo. Durante la sua disperata caccia alle informazioni, accidentalmente riporta indietro Juliet dalla morte - scoprendosi così legata alla pungente e arrabbiata ragazza. Runajo scopre ben presto che Juliet potrebbe essere l’unica in grado di aiutarla a ritrovare il segreto per salvare Viyara.
Entrambe le coppie troveranno l’amicizia dove meno se l’aspettano. Entrambe scopriranno che Viyara possiede più segreti e pericoli di quanto chiunque si aspetti. E fuori le mura, la morte è in attesa… (tradotta da me)
Il mio
pensierio: “Bright Smoke, Cold Fire” di Rosamund Hodge è approdato
nelle librerie a settembre. Per ora è uscito solo in inglese, ma visto che in
Italia stanno traducendo diversi suoi romanzi, non è escluso che prima o poi arrivi
anche nella nostra lingua. Sui libri di questa scrittrice girano molti pareri
alquanto contrastanti, ma io mi trovo tra coloro che li apprezzano. Mi piace molto
l’impronta che la Hodge dà ad ogni sua storia. Sa uscire fuori dagli schemi e
crea sempre trame fittamente intricate, ambientazioni dark e protagonisti molto
complessi, in cui è presente un lato oscuro.
“Cruel Beauty” (Aka
Bellezza
Crudele) [recensione
QUI] però aveva anche i suoi difetti, mentre
“Crimson Bound” (Aka
Il sentiero
del bosco incantato) [recensione
QUI] l’ho trovato migliore, più maturo.
Anche “Bright Smoke, Cold Fire” appartiene al
genere dei retelling e prende spunto dalla storia d’amore contrastato più
conosciuta al mondo, ovvero quella di Giulietta e Romeo, a cui si aggiunge la necromanzia come elemento originale nella narrazione. È un libro molto,
molto complesso, e anche davvero difficile da valutare. L’ambientazione, a metà
tra un fantasy e un distopico, è molto cupa, riccamente elaborata e arricchita da
un background di leggende e tradizioni davvero articolato e affascinante. Proprio per questo, nonostante l’inglese non sia difficile, non mi sento di
consigliarlo a chi sia ancora alle prime armi con le letture in lingua. Un
distrazione, una pagina letta poco attentamente e perdersi nei meandri del mondo
nato dall’estro geniale della Hodge è cosa fatta.
A differenza degli altri, i quali sono tutti
autoconclusivi , questo è il primo capitolo di una duologia e ciò ha determinato una differenza abissale tra
questa e le altre storie [
Cruel Beauty è accompagnato da una novella,
“Gilded Ashes”, recensione
QUI, ambientata nello stesso mondo fantastico, ma in essa è narrata la storia di altri personaggi e quindi entrambe le opere sono indipendenti e autoconclusive]. Fin dai primi capitoli si capisce che si tratta di
una introduzione ad una storia molto ampia. Succede moltissimo, ma allo stesso
tempo tante domande vengono lasciate senza risposta e, cliffhanger a parte, “si
sente” proprio che la storia effettiva deve ancora iniziare.
Tutto questo è
accentuato dal fatto che l’intero libro scorra su due binari differenti,
mostrando due storie complementari narrate dal PoV di due personaggi diversi.
Questo ha dunque rallentato ulteriormente il ritmo del racconto e dilatato i tempi
di evoluzione dello stesso. Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è che
nonostante sia la “storia di Giulietta e Romeo” i PoV presenti non siano i loro,
bensì quelli di Paris e Runajo. Ok, in realtà le cose sono ancora più complesse
di così (e questo è un altro degli elementi geniali di questo romanzo), poiché a
causa di una magia andata storta il legame che doveva andare a crearsi tra
Jiuliet e Romeo si forma tra lei e Runajo e lui e Paris. Questo fa sì che in
entrambi i PoV si possano leggere anche pensieri ed emozioni degli altri due
ragazzi. Forte, no?
Altra caratteristica ricorrente nei libri della
Hodge è l’accento posto sul confine tra ciò che è giusto e sbagliato e su
quanto esso sia labile. Molti dei personaggi incontrati possiedono un senso del
dovere e una lealtà verso la propria stirpe, il proprio clan, estremamente
forti. Nel corso della storia però lentamente il velo davanti ai loro occhi si
assottiglierà sempre più, fin quasi a cadere del tutto e alcuni di loro, Paris
in particolare, si renderanno conto che i valori in cui sono stati portati a
credere fin da piccoli non sempre sono corretti. O meglio, quei valori di per
sé possono anche essere sani, giusti, ma l’uomo può essere corrotto e così
facendo quegli stessi valori alterati. Menzogne svelate e nuove verità porranno
i vari protagonisti a prendere decisioni difficili, come scegliere in cosa
credere: se nelle bugie con cui sono cresciuti o nei propri ideali e nel fare
la cosa giusta anche quando tutto sembrerebbe dire il contrario.
Nel finale poi succede di tutto! Molti eventi prendono una
piega totalmente inaspettata e tutto resta in sospeso sul più bello, lasciando
il lettore a bocca aperta e con la necessità di scoprire subito cosa succederà
dopo.
4 foglie -