Buon pomeriggio e buona domenica, ragazzi! Oggi vi lascio la mia opinione sul capitolo conclusivo della serie Splinterd di A. G. Howard, incentrato sul mondo de Il Paese delle Meraviglie. Libro dal titolo "Il segreto della Regina Rossa" uscito qui in Italia giusto alcuni giorni fa e che ho avuto modo di leggere grazie alla casa editrice, che ringrazio ancora per avermene dato una copia. La serie è anche composta da una raccolta di novelle, riunite nel libro Untamed, che proprio al Salone del Libro di Torino la Newton ha annunciato che tradurrà in italiano. Evviva!
Splintered #3
Editore: Newton Compton (collana Vertigo)
Prezzo cartaceo: 12,90 €
Prezzo ebook: 4,99 €
Pagine: 416
Trama: Dopo essere sopravvissuta al disastroso ballo, Alyssa si sente più coraggiosa che mai ed è decisa, nonostante sia una follia, a salvare i suoi due mondi e le persone che ama. Anche se questo significa sfidare la Regina Rossa su un campo minato da trucchi e astuzie, e anche se l'unico modo per raggiungere il Paese delle Meraviglie, ora che la tana del coniglio è chiusa, è quello di passare attraverso lo specchio, una dimensione parallela popolata da pericolosi mutanti. Con l'aiuto del padre, Alyssa affronta così il viaggio verso il centro della magia e del caos alla ricerca di sua madre. Riuscirà, insieme a Jeb e Morpheus, a salvare il mondo dalla distruzione in cui è intrappolato?
Il mio
pensiero: “Il segreto della Regina Rossa” è stata sicuramente una delle
letture più difficili che io abbia affrontato negli ultimi tempi. Non
perché si sia tratto di una lettura
pesante, poco scorrevole o perché non mi sia piaciuto lo svolgersi degli eventi
man mano che leggevo, ma per tutta quella montagna di aspettative, speranze e
timori che già in partenza avevo su questo libro e sul suo finale. (Sicuramente
un ruolo importante in tutto questo lo ha avuto anche il triangolo, se mi
seguite da un po’ sapete infatti quanto io odi questi espedienti nei romanzi).
Sono stati dunque l’incertezza, il timore e il dubbio, uniti ad un brutta
sensazione di fondo, ad avermi tenuta con il fiato sospeso dall’inizio alla
fine e con il cuore stretto in una morsa. Alla fine, però, sono rimasta
veramente stupita dal risultato e mi sono resa conto di quanto lo abbia
affrontato con il piede sbagliato. Di come non abbia saputo guardare il tutto
nella giusta prospettiva, ma di come nemmeno Alyssa ci sia riuscita. Solo
all’ultimo entrambe siamo arrivate a comprenderlo:
non si è mai trattato di
scelta, ma di accettazione, e questa è stata la lezione più importante tra
tutte quelle che questa serie mi ha trasmesso.
La prima cosa da dire su questo libro, ma sulla
trilogia in generale, è quanto io abbia apprezzato l’ambientazione. Ammetto, qualche
volta, di essermi un po’ persa tra gli infiniti meandri dei luoghi e delle
scene descritte e ho dovuto rileggere alcuni passaggi per comprenderli meglio,
ma più proseguivo e più tutto assumeva il giusto senso nel suo non-senso. La
fantasia dell’autrice è senza limiti! Meravigliosa, potente e in grado di dar
forma e sostanza all’inverosimile. La Howard è stata capace di lasciarmi a
bocca aperta in più di un’occasione, non solo per l’intreccio della trama e la
sua imprevedibilità (che è un altro dei grandi pregi di questa serie), ma
proprio per i luoghi che, pagina dopo pagina, mi sono ritrovata a percorrere
con gli occhi della mente.
Ha saputo tirar fuori dal mondo creato da Carroll un
universo tutto suo. Un universo ricco di infiniti colori, di interminabili
sorprese e soprattutto dei personaggi più svariati, stravaganti e affascinati che
si possano immaginare. Ho amato molto anche il fatto che ogni libro esplori e
approfondisca ogni parte di questo universo. Dal Paese delle Meraviglie vero e
proprio, presente nel primo, nel secondo si passa al regno umano, in cui, però,
sprazzi del caos e della magia del Paese delle Meraviglie sono confluiti. In un
crescendo si passa nel terzo a immergersi nella follia più cruda di tutte,
quella presente nel Paese dello Specchio, il luogo in cui il caos di quello
delle Meraviglie è portato all’estremo e all’ennesima potenza, per poi far sì
che alla fine il cerchio si chiuda con un ritorno al punto d’origine, il Paese
delle Meraviglie.
Altra cosa che mi ha conquistato è stata la storia
nella storia. Il ricordo di un’avventura passata che avevamo iniziato a
scoprire già in “Tra le braccia di Morfeo” e che qui viene ripresa e
proseguita. Mi riferisco a quella vissuta dai genitori di Alyssa. Una storia
incredibile, molto speciale ed epica, che è riuscita ad affascinarmi tanto
quanto quella di Alyssa, se non di più! Non è da tutti dare spazio e
approfondire il passato dei genitori di un protagonista e per questo apprezzo maggiormente
la Howard.
Ciò che è riuscito a darmi il colpo di grazia è
stata però l’evoluzione della storia stessa e quella di ogni personaggio. Come
sospettavo gli eventi che si svolgono nel primo capitolo della serie sono solo
la punta dell’iceberg di una storia molto più complessa e ramificata, nel tempo
e nello spazio, che coinvolge una grandissima quantità di persone differenti.
Ne
“Il segreto delle Regina Rossa” le carte in tavola vengono finalmente svelate,
mentre altri fattori entreranno in gioco facendo prendere pieghe totalmente
inaspettate alla narrazione. Per i personaggi, i cambiamenti sono stati tanti,
alcuni improvvisi e sconvolgenti, mentre altri lenti e graduali, avvenuti lungo
tutto il corso della serie, ma è solo ora che questa alterazioni vengono
riconosciute e ammesse.
Un esempio è stato lo stesso padre di Alyssa, ma su di
lui non vi dirò niente per non rovinare la sorpresa. Il cambiamento di Jeb è sicuramente
quello più peculiare. Per certi versi (che non vi rivelerò) cambia moltissimo,
mentre per altri rimane la stessa lagna di sempre, oltre che possessivo, insicuro
e ostinato nel voler proteggere chi ci riesce benissimo anche da solo. Nel
primo libro mi era piuttosto indifferente, dal secondo in poi non lo tolleravo
proprio, perciò è solo grazie agli ultimi capitoli di questo libro che sono
riuscita a vederlo con un occhio più benevolo. Finalmente riesce a far pace con
il suo passato e beh, sì, anche ad abbandonare la clava! Ho amato invece Morpheus
senza ritegno, lo confesso! Un personaggio incredibile e resterà sempre uno dei
migliori personaggi che abbia mai incontrato su carta. La sua caratterizzazione è
fenomenale, le sue sfumature infinite e la sua evoluzione, conscia e inconscia,
sono sensazionali. Potrei veramente scrivere un poema su di lui e anche in quel caso non potrei mai
dire abbastanza o rendergli giustizia. Per quanto riguarda Alyssa posso solo
dirvi quanto ho detto all’inizio della recensione. Finalmente smetterà di
lottare contro ciò che è.
Un finale ed un epilogo bellissimo, che è riuscito a
guadagnarsi da me il massimo dei voti.
5 fiorellini!