È una rubrica ideata da me nella quale esprimo una serie di
“consigli e sconsigli a tema”. Il tema è
determinato dal giorno della settimana in cui viene pubblicata poiché ad ogni dì
corrisponde un genere letterario diverso.
Buongiorno gente! Eccomi
qua a presentarvi la seconda rubrica del blog. Sostanzialmente è molto simile
alla mia vecchia rubrica di recensioni, la quale usciva una volta a settimana e,
in base al giorno, il libro trattato apparteneva ad un particolare genere. Beh,
qui la differenza sta nel fatto che non vi proporrò delle recensioni vere e
proprie ma dei piccoli commenti su ben tre libri appartenenti allo stesso
genere. Una sorta di rubrica di “consigli e sconsigli a tema” si potrebbe dire.
Chi mi seguiva anche prima probabilmente si sarà accorto che il genere che ho
legato al lunedì non è lo stesso di prima, infatti ho studiato un nuovo
calendario mentre per la domenica questa rubrica non prevederà appuntamenti.
Il LUNEDÌ sarà il giorno all’insegna del DISTOPICO (non potevo che cominciare la settimana con il mio genere
preferito ;D). Nella puntata di oggi vi parlerò di tre libri che sono accomunati
dal fatto di essere prime opere di serie la cui pubblicazione in Italia è stata
sospesa o interrotta. Grande errore secondo me visto che li considero tutti validissimi (e almeno i primi due anche di
grande successo). A questo punto penso che concluderò le tre serie in lingua ma
nel caso le CE ci facessero questo grande regalo mi procurerei immediatamente le
edizioni italiane. (Se siete interessati
vi lascio anche i link alle varie petizioni, anche se visto l’andazzo non so
quanto mai potranno essere utili: qui, qui e qui).
Ah, dimenticato! Per andare alle schede dei libri vi basterà cliccare sui titoli.
Ah, dimenticato! Per andare alle schede dei libri vi basterà cliccare sui titoli.
“Schegge di me” rientra a pieni voti nella categoria dei miei libri preferiti. I suoi punti di forza sono molteplici. In primo luogo vi è la caratterizzazione dei vari personaggi, soprattutto quella della protagonista, Juliette. Fin da piccola la sua vita non è stata altro che un brutto sogno. Emarginata dalla società e odiata persino dai suoi stessi genitori per qualcosa che non dipende da lei e su cui non ha nessun controllo, ha vissuto un’esistenza solitaria e desolata. Nel corso della storia però andrà incontro a moltissimi cambiamenti, sia che si tratti di quello che la circonda e del suo vivere quotidiano che del suo carattere stesso. Altra cosa che ho adorato è stata la capacità dell’autrice di infondere nel lettore ogni più piccola emozione e sensazione che attraversa la mente di Juliette. Il collegamento che sono riuscita ad instaurare con lei è stato totale, sintonia perfetta. Ma ciò che più mi ha colpita e conquistata definitivamente è stato lo stile della Mafi, poesia pura!
La società (anzi, le società,
poiché sono ben due distinte) distopica creata dalla Rossi è qualcosa di
strabiliante. Sono rimasta completamente affascinata dalle descrizioni del
paesaggio e dal funzionamento stesso della società, incluso il diametralmente
opposto stile di vita degli abitanti che risiedono all’interno o all’esterno
delle biosfere. Penso che queste differenze siano state rese così bene soprattutto
grazie alla presenza del doppio punto di vista: da un lato vi è Aria, una
ragazza Stanziale, un’abitante delle zone sicure, protette, dette Biosfere;
dall’altro Perry, un ragazzo appartenente ad una delle tribù che vivono nelle
terre selvagge, i cui abitanti vengo appunto definiti Selvaggi. Le differenze
di pensiero e il diverso modo di approcciarsi alla vita rispecchia totalmente le
differenze che vi sono tra i loro distinti luoghi d’origine. È stato
meraviglioso vedere come, attraverso il loro incontro, questi due mondi siano
entrati in collisione. Ho amato moltissimo entrambi i personaggi, il loro
carattere e le loro rispettive storie. Per finire, azione e adrenalina permeano tutto
il racconto rendendolo ancor più credibile.
“Il Giardino degli Eterni. Dolce veleno” di Lauren DeStefano
The Chemical Garden #1
Si tratta di uno dei primi
distopici con cui sono entrata in contatto. È un libro dalle tinte cupe, con
una società essenzialmente sull’orlo del collasso. Una malattia, conseguenza
negativa dell’evoluzione e sviluppo scientifico, ha decimato, e continua a
decimare, gran parte dell’umanità. Il mondo adesso conosce solo due fasce di
popolazione, i bambini e ragazzi fino a circa 20 anni e gli anziani. Gli
adulti sono praticamente estinti. Le conseguenze sono disastrose su ogni piano:
fame, povertà, caos completo. I bambini, in assenza di genitori che provvedano a loro, sono costretti ad imparare a
sopravvivere facendo affidamento unicamente sulle proprie forze, la scienza impazzisce in cerca di cure che non trova e soprattutto,
mancando la fascia di mezzo, si pone prepotente il problema della “successione
della specie”. Le basi per una buona storia ci sono ma questo primo libro non è
riuscito totalmente a coinvolgermi perché l’ho trovato troppo statico,
succedono poche cose ma in compenso si ha modo di conoscere i protagonisti e di
farci un’idea della società. In ogni caso sono ottimista per i seguiti
perché il finale mostra un cambiamento e l’azione sembra essere alle
porte.