Buondì carissimi :) Ieri, come vi sarete accorti, non ho pubblicato la What's on my Bedside table? e non è stata una dimenticanza ma semplicemente perché sono sempre ai primi capitoli di "Altaica" e non saprei cosa dirvi. Per ora non sta succedendo niente di ché e non riesco ancora a capire se la storia mi piace o meno o_O
Ad ogni modo, come promesso, ecco qua la recensione de "Il mondo di cenere" di Jeaniene Frost.
Broken Destiny # 1
Editore: Harlequin Mondadori (collana hm)
Prezzo cartaceo: 14,90 €
Prezzo ebook: 7,95 €
Pagine: 430
Trama: In un mondo di ombre, tutto è possibile, tranne sfuggire al proprio destino. Fin da quando era bambina, Ivy è stata preda di visioni di strani mondi. Quando, però, sua sorella Jasmine scompare, Ivy scopre che la verità è ancora più terribile: le sue allucinazioni sono reali e sua sorella è intrappolata in un reame parallelo. L'unica persona che è disposta a crederle è un ragazzo pericolosamente attraente, che per un antico retaggio sarà obbligato a tradirla. Anche se Adrian ha voltato le spalle a chi lo ha cresciuto, non significa che possa cambiare il proprio destino, indipendentemente da quanto si senta spinto verso Ivy. Insieme cercano l'antica reliquia che può salvare Jasmine, ma lui sa qualcosa che lei ignora: ogni passo porta Ivy più vicina alla verità che la riguarda, e a una guerra che può distruggere il mondo. Prima o poi Ivy e Adrian si troveranno su versanti opposti. E in mezzo sarà rimasta solo cenere.
Il mio
pensiero: Ho iniziato questo libro con le aspettative a mille, cosa che
cerco sempre di non fare per evitare grosse delusioni, ma la trama mi ispirava
troppo e non sono riuscita a contenere il mio entusiasmo. Purtroppo, come
volevasi dimostrare, mi sono fregata con le mie stesse mani. Imparerò mai dagli
errori del passato?! Ma passiamo alla recensione e ai motivi per cui non sono
rimasta particolarmente soddisfatta da questa lettura. “Il mondo di cenere” è il primo libro di una nuova serie scritta
dalla nota autrice americana Jeaniene Frost, in cui le vite degli uomini si
intrecciano a quelle di figure angeliche e di un gran numero e una grande
varietà di esseri demoniaci. La trama in generale è stata la cosa che più mi è
piaciuta. In parte originale e in parte arricchita da elementi presenti anche
in altri urban fantasy, è l’elemento che è riuscito ad incuriosirmi
maggiormente e a far sì continuassi a leggere una pagina dopo l’altra, anche
quando, lo ammetto, la tentazione di abbandonare il libro mi ha sfiorata.
La storia si apre direttamente con una serie di
scene ricche d’azione e cariche di promesse e grandi aspettative (ed ecco da
dove è nata la fregatura!). Facciamo subito la conoscenza della protagonista,
Ivy, e diventiamo immediatamente partecipi del suo dolore e della sua
disperazione per la perdita dei genitori e per la misteriosa scomparsa della
sorella. Proprio la ricerca di quest’ultima sarà al centro dell’intera
narrazione e, con il passare dei giorni e grazie alla conoscenza di alcuni
personaggi, Ivy capirà che tutte quelle visioni di luoghi tetri e spaventosi
che la tormentano fin da bambina, non sono il frutto della sua fervida
immaginazione ma la pura e terribile realtà. A non essermi piaciuto però è
stato lo stile dell’autrice. Scorrevole sì, ma poco naturale, come se
tutto fosse creato a tavolino. Spesso i
dialoghi, ma anche parti della narrazione (essendovi il narratore interno e in
prima persona), li ho trovati troppo preimpostati e cosparsi qua e là di frasi
fatte. Anche la resa delle scene di massima carica emotiva o in cui si
concentrava l’azione non è riuscita a soddisfarmi. Tali eventi mi scivolavano
addosso come se niente fosse, senza riuscire a raggiungere i punti giusti del
mio essere e a far sì che mi emozionassi e ne rimanessi toccata ad un livello
più alto. Inoltre ho trovato forzato anche i tentativi dell’autrice di fare
dell’ironia per mezzo della protagonista. Il sarcasmo è una cosa che adoro, sia
nella vita che nei libri, ma nelle giuste situazioni e nelle giuste dosi. Qui purtroppo,
per i miei gusti, ne viene fatto un uso a volte eccessivo e improprio e questa
è una cosa che mi infastidisce un po’.
Anche la love story non mi ha convinta molto. Come
per il resto, il potenziale per creare qualcosa di molto buono c’è, ma non
viene sfruttato al meglio. Nata quasi dal nulla e lanciala lì per caso, mi ha
dato l’impressione di essere stata inserita nel racconto solo perché necessaria
e oltre ad un inizio un po’ incerto anche il suo sviluppo non l’ho trovato
granché articolato.
In definitiva si tratta di una lettura senza grandi pretese,
buona per passare qualche ora in compagnia di demoni e antiche discendenze
mitiche.
2 "scintille" e mezzo